Roseto

Nel mese di maggio, circa 350 varietà di rose sbocciano trionfalmente in innumerevoli colori e profumi, aggiungendo la loro magia ad un parco già molto speciale, quello di Villa Larocca, una storica villa nel cuore della città di Bari, al civico 27 di via Celso Ulpiani. Il parco, vasto quasi un ettaro, è ornato da fontane, da un colonnato ad emiciclo, da una voliera di canarini ed ospita, oltre al giardino delle rose, anche piante officinali, un agrumeto e alberi ad alto fusto .

L’idea di un roseto a Bari si deve all’interessamento del professor Vittorio Marzi, docente di Agraria in pensione, presidente della sezione sud-est dell’ Accademia dei Georgofili, coordinatore di Villa Larocca e curatore del parco, nonché già presidente dell’ Accademia Pugliese delle Scienze.“Molte città nel mondo – spiega il professor Marzi – ospitano roseti, dove sono raccolte migliaia di varietà ottenute nel tempo dagli ibridatori, sedi di mostre e di concorsi per la promozione della più bella rosa dell’anno, come nella consuetudine di villa Reale di Monza.”

“L’idea di realizzare un roseto nel campo delle Facoltà scientifiche dell’Università di Bari, dove si estende il parco di villa Larocca –  spiega Marzi fu lanciata in occasione di una visita al complesso serricolo di Candela da parte della prestigiosa Accademia dei Georgofili , con l’auspicio di inserire la città di Bari in un circuito di sedi proposte a manifestazioni e mostre nel settore floricolo, che in Puglia ha conseguito una crescente affermazione per merito di capaci imprenditori. L’idea fu prontamente recepita dal Magnifico Rettore Prof Corrado Petrocelli e dal Presidente Vincenzo Ciccolella, con la definizione di un protocollo d’intesa (nel febbraio 2008) per la realizzazione di una collezione di rose a Villa Larocca. Nel corso di questi anni, la collezione è stata arricchita da una generosa donazione della Signora Maria Dessì, imprenditrice della Società AMC, socia sostenitrice dell’Accademia Pugliese delle Scienze.”

“Attualmente, – sottolinea il professore –  la collezione è costituita da circa 350 varietà di rose dalle molteplici caratteristiche del fiore, per grandezza, numero e colore dei petali, dal bianco puro, al giallo, al rosa, al rosso intenso,all’azzurro, e del portamento della pianta a cespuglio, rampicante, strisciante, rifiorenti a fiori singoli o a mazzi per fiori recisi o per la formazione di siepi e aiuole; diverse dal profumo di fragranze diverse”.

“Nessun altro fiore, come la rosa, – conclude – ha una storia così antica, che risale ai primordi della civiltà e sfuma nelle mitiche leggende del mondo ellenico. La rosa ha un suo fascino particolare, che la distingue dagli altri fiori. E’ il simbolo della bellezza, ma anche della fugacità della vita. Nello stesso giorno in cui fiorisce, mostrando la sua splendida bellezza, sfiorisce e languisce. “ Nascendo senescit”, idea inesorabile del fluire del tempo. “espace d’un matin”. Nel suo lungo percorso storico, è il fiore universalmente preferito, che fa comprendere l’impegno umano nel migliorane la bellezza”.

 

Il giardino delle rose di Villa Larocca è aperto al pubblico (info: 080/5443595) e nel periodo di maggiore fioritura e splendore (in maggio-giugno) si organizzano visite guidate, seminari, giornate di studio sulle tematiche del miglioramento della qualità della vita nei centri urbani, con la finalità di essere uno strumento propulsore per stimolare l’educazione e la cultura per la presenza di spazi verdi nelle città e l’amore per l’arte del giardinaggio.

fonte: Rossella Mazzotta

Il roseto è la cornice ideale per organizzare eventi all’aria aperta. Nell’ambito delle Celebrazioni del 90° anniversario della fondazione dell’Accademia Pugliese delle Scienze,  si è tenuto, presso Villa Larocca, l’evento “Arte, Musica e Scienza” d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Bari  ed  il  Conservatorio di musica “Niccolò Piccinni” di Bari.

Si ringrazia per le foto l’Accademia delle Belle Arti di Bari, in particolare il professor Mimmo Attademo titolare del corso di fotografia, e gli autori delle foto Michele Guarnieri e Francesco Chiricallo (cultori della materia per il corso di fotografia).